In “Ragazza, donna, altro”, la scrittrice dà voce a dodici donne nere britanniche, ciascuna con la sua storia, fuori dallo stereotipo spesso imposto dalla letteratura. Ognuna rappresenta un’infinità di storie, di esperienze contrastanti unite dal peso e dalla ricchezza del loro status.

Scavando a fondo, la Evaristo si spoglia di ogni giudizio e fa raccontare il suo libro a dodici protagoniste uniche. Il risultato è un romanzo corale che abbraccia l’alterità di ognuna di queste voci. Tutte sembrano lasciarsi indagare dalla penna dell’autrice, esponendosi e offrendosi al lettore.

Donne che sono diventate quelle che sono anche grazie al confronto e allo scontro con l’elemento maschile, sia quello impersonato dai vari uomini che incrociano lungo la loro strada che quello insito in ciascuna di loro.

Le storie di queste dodici donne, che appartengono a classi sociali e a generazioni differenti, tutte accomunate dal fatto di muovere i loro passi in una società che le accoglie e le esclude, si intrecciano e si intersecano nella Londra che va dall’inizio del Novecento ai giorni nostri. Una polifonia di vite, di sguardi che si complessificano nell’atto di incontrarsi e attraversarsi.

Con una scrittura che è narrativa ed è teatro, l’autrice sa tratteggiare ogni personalità rivelando uno spirito eccezionale di osservazione e immedesimazione, consegnando al lettore un quadro composito di esperienze, tutte egualmente vive e autentiche.

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