Dopo quasi dieci anni dalla scomparsa di mio nonno nasce il Centro Culturale Vittoriano Esposito, progetto immaginato innumerevoli volte ma mai realizzato a causa di difficoltà organizzative che prefiguravo, dato che vivo all’estero da molti anni. Un po’ di mesi fa, però, mio marito Paolo mi ha spinta a prendere finalmente la decisione di fondare l’associazione e, così, abbiamo mosso i primi passi cercando di sfruttare le nostre competenze e avvalendoci dell’aiuto della nostra famiglia.

COME È NATO IL CENTRO CULTURALE VITTORIANO ESPOSITO

Ho sempre pensato che fosse necessario creare un’associazione che ricordasse mio nonno, nel nome e nell’impegno culturale. Il suo avere a cuore i giovani e la loro crescita, personale e intellettuale, ha ispirato ciò che vorremmo offrire oggi attraverso formazione ed eventi, per poter dare un’occasione di divertimento, di apprendimento, di cambiamento.

Siamo convinti che dedicare attenzione alla cultura sia essenziale per ampliare gli orizzonti e favorire la nascita di interessi che possano accompagnare ciascuno sia in ambito lavorativo che privato, stimolandolo a spingersi oltre i propri limiti. Al tempo stesso, consideriamo la cultura tutta come un ponte tra persone, tra mondi, tra esperienze, un combustibile potente al punto di unire e forgiare il rispetto reciproco, che è alla base del nostro operato.

UN'ALTRA CORRENTE

Indubbiamente, in questi mesi di lavoro dietro le quinte, ci sono state delle difficoltà e dei momenti di impasse dovuti a tanti fattori, primo tra tutti la distanza, che abbiamo potuto superare solo grazie al coinvolgimento dei familiari e dei professionisti che ci hanno affiancati nella gestione degli aspetti più tecnici.

L’idea che guida questo progetto è ambiziosa: costruire un punto di riferimento che porti il nome di mio nonno e rifletta lo spirito che lo ha animato in tanti anni di studio e di insegnamento. Creare una realtà alla quale i giovani possano guardare con curiosità, interesse, speranza.

Un’altra corrente.

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Emanuela Paciotti