Quella di insegnare italiano online è stata una sfida condivisa da tutti gli insegnanti che hanno affrontato la transizione al mondo virtuale in era Covid.

Inizialmente, uno degli interrogativi più incalzanti per tutti i fautori delle lezioni in presenza è stato se insegnare italiano online avrebbe permesso l’interazione in classe. Pianificare attività in gruppi o prevedere che gli studenti si muovessero in aula per parlare e collaborare non sarebbe più stato possibile.  Nell’immaginario di molti si sarebbe tristemente passati a corsi totalmente frontali, in cui l’insegnante avrebbe dispensato regole ed eccezioni senza la minima partecipazione degli studenti.

Ma già da subito si è prospettata una situazione molto differente: grazie all’uso delle piattaforme più popolari, infatti, l’incubo della unidirezionalità è svanito per lasciare il posto a potenzialità infinite.

COME È CAMBIATA LA NOSTRA PROSPETTIVA?

Le lezioni online sono diventate divertenti e interattive attraverso l’uso di funzioni e risorse varie che ci hanno permesso di ricreare, seppur virtualmente, le dinamiche della classe. Ad esempio, utilizzando le “Sessioni secondarie” di Zoom, cioè ulteriori aule virtuali, è possibile dividere la classe in piccoli gruppi, facendo in modo che gli studenti possano confrontarsi dopo un’attività o svolgerne qualcuna insieme.

Gli scambi di informazioni, i giochi, le attività. Tutto è stato riproducibile e ben accolto da utenti che si sono adattati velocemente al cambiamento, apprezzando le mille sfaccettature dell’online e partecipando con entusiasmo.

Dal punto di vista dell’insegnante, l’impegno è stato massimo: nulla poteva essere lasciato al caso o dato per scontato, nemmeno che gli studenti parlassero tra loro. L’obiettivo era quello di ottenere un risultato che compensasse la lontananza fisica, che avvicinasse gli studenti e facilitasse l’apprendimento.

COSA ABBIAMO IMPARATO?

Riflettendo sulla principale lezione che possiamo imparare dal lungo periodo di insegnamento online, questa riguarda proprio la possibilità di interagire nelle situazioni più disparate.

Se abbiamo potuto creare lezioni dinamiche stando seduti davanti allo schermo di un computer, questo deve spingerci a mantenere un’attenzione altrettanto alta su questo aspetto ora che siamo tornati in presenza. Dunque, potendo avere gli studenti in una classe fisica, cercare di sperimentare attività diverse, mettere la classe in movimento, sfruttare ogni momento di confronto tra gli studenti deve essere il nostro mantra.

 

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